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Perrotta a tutto campo

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CAT_IMG Posted on 9/8/2022, 06:19
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Riflessioni di un campione del mondo sul calcio di Serie C e D.

"Esistono giocatori e allenatori che pagano per giocare e allenare in LegaPro e Dilettanti.
La colpa principale credo sia di dirigenti senza scrupoli: per questo ci battiamo tanto per la formazione etica.
Poi ci sono le famiglie, disposte a pagare un’illusione: ma se devi mettere dei soldi per far giocare tuo figlio, capisci già che non ha un futuro.
Perchè questo accade? Perché il calcio è una forma di riscatto sociale. Ma le aspettative creano solo disagi. Io ho due figli: sui campi vedo e sento cose che mi fanno davvero pensare.

Ci sono poi degli errori a monte: l’obbligo di schierare (ricevendo contributi in cambio) i giovani under 21 in Lega Pro e adesso in serie D.
Siamo di fronte a un fallimento totale, anche se quando è stata introdotta questa regola si era pensato di fare del bene.
Ma nello lo sport la meritocrazia dovrebbe essere intoccabile.
Con quel sistema, si dava e si dà l’illusione di poter fare i professionisti a ragazzi che per la stragrande maggioranza poi tornano ai livelli più bassi del dilettantismo. Oppure smettono.

Un altro problema che aggrava lo scenario è il cosiddetto "vincolo": è rimasto solo in Italia e in Grecia ed è una vergogna.
Il genitore firma il contratto del figlio dai 14 anni in poi e fino ai 25 anni il ragazzo è legato alla società.
Per svincolarsi deve pagare.
E questo può chiaramente creare dei meccanismi poco virtuosi.
Sarebbe giusto portarlo a 18 anni.
Risulta che ci sia anche chi paga per andare in panchina, almeno tra i dilettanti: anche per questo la formazione deve riguardare soprattutto i tecnici.
La passione non basta, ci vuole la competenza. E vale anche per le scuole calcio".

[Simone Perrotta]

Fonte: Corriere della Sera.
 
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