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| Aurelio De Laurentiis suona la carica. "Il Bari ha una storia composita, lunga. Ci sono nei 110 anni di storia molti anni belli e molti meno belli. Ora ci aspetta una cavalcata rapidissima per tornare in A e per modificare le regole che non permettono di avere due squadre nel massimo campionato. Sono un guerriero, vi garantisco di essere pronto a dar battaglia" promette il neo proprietario del Bari calcio, dopo aver ricevuto dal sindaco di Bari Antonio Decaro il titolo sportivo della squadra da rifondare.
Le strategie sono chiare: "Bari non sarà mai una appendice del Napoli e per fugare questo timore ho convito mio figlio Luigi, che non si è mai interessato di calcio, a interessarsi del Bari. Poi ho chiamato Arrigo Sacchi per chiedergli di essere consulente e sentito Filippo Galli per seguire il vivaio".
Non manca un riferimento alla Lega Calcio nel corso della presentazione: "Per vent'anni non siamo stati capaci di fare uno statuto corretto. L'arrivo di Miccichè può cambiare la situazione, confido molto in lui. Personalmente sono contrario alle seconde squadre, servono solo alle Juventus per piazzare i propri giocatori. Fare l'Under 23 per me sarebbe più utile, io avrei potuto parcheggiare i vari Rog, Diawara, facendoli giocare. er me la C è una categoria che potrebbe anche non esistere, lì si formano le caste"
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