Chi mi conosce credo conosca la mia contrapposizione a questa questione. Purtroppo, secondo il mio punto di vista sia ben chiaro, non è edificante portare avanti una menzogna! Lo stato sociale dei neretini e dei salentini all'epoca era sottoterra, e il grado di "ignoranza" era alle stelle. Le presunte tarantate erano soltanto delle persone in difficoltà sociale, economica e mentale. Una donna "ballava"per diverse ragioni ma certamente mai per un morso di un animale (per la cronaca non esiste nessun ballo chiamato tarantata, mettiamolo ben in chiaro una buona volta) le ragioni sono diverse, spesso rimanevano incinta e la famiglia non lo accettava perchè figlio avuto da una relazione clandestina o da un uomo non voluto quindi ballando si provava ad abortire o perchè il disagio mentale dovuto alle forzature dell'epoca nella quale si viveva, specie la donna, in poca libertà le portava a dichiararsi morse da un fatidico ragno velenoso(mai esistito nel salento) solo e soltanto per trovare una motivazione al loro disagio. Si diceva morsa dal ragno anche per creare pietà e per racimolare elemosina..diciamo qualunque motivazione non è per nulla bella per noi. La chiesa e San Paolo entrano in scena quando qualcosa diventa grande, e pericoloso per la stessa, e per eliminare tutto ciò che potrebbe portare fuori strada i credenti allora si cristianizzano anche le pietre. Il progresso e l'emancipazione ha poi portato la donna in uno stato sociale nuovo, più libero e di conseguenza sono sparite queste situazioni ancestrali che con il morso di un fatidico ragno non hanno mai avuto a che fare. (sarà mica estinto?) Il De Martino negli anni sessanta sentì solo una campana, quella dei creduloni, facile così creare un mito e una leggenda. Con questo sia chiaro, non voglio screditare nessuno, vi ho raccontato la mia di campana, quella che i salentini difficilmente vogliono provare ad accettare, forse perchè ormai piace credere che sia tutto vero, o forse perchè, come al solito, qualcuno ci marcia creandosi un business. (notte della taranta docet)
La storia ci racconta ciò che siamo stati, e mai va dimenticato certo, ma non ci sto a saperla modificata a piacimento o solo perchè ci piace credere in determinate cose che ci hanno detto o detto male. Ci vuole anche lucidità e oggi abbiamo i mezzi per esser lucidi.
Vi riporto un testo tramandatoci da praticamente secoli, certamente non modificato a piacimento..il famoso Santu Paulu mia (alla neretina), bè non si nota nulla? io non leggo di ragni o morsi..o meglio gli unici pizzichi sono allu cugghiuni e a mmienzu llanche delle donne.. non credo debba aggiungere nient'altro. il pizzico è d'amore..è l'amore che fa viaggiare il mondo..e all'epoca l'amore spesso era clandestino.
O Santu Paulu mia ti li scurzuni, ca pizzichi li masculi alli cugghiuni. O Santu Paulu mia ti li tarante, ca pizzichi le femmine a mienzu llanche. E ninna ninna ninna, beddhra è l'amore e ci lu sape fa.
ho detto la mia..poi ognuno è libero di credere a ciò che ritiene giusto
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